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Col favore di un’inconsueta giornata di sole riusciamo finalmente a condurre una visita in campo interamente all’aperto.
L’azienda di Michele Ravera si presta perfettamente a un percorso pedonale, una sorta di tour dei coltivi, con partenza dal piazzale della chiesa parrocchiale.
Rinvigoriti prima della partenza da una merenda a base di canestrelli locali, gentilmente offerta dal titolare, e dopo aver introdotto lo scopo del progetto, procediamo con l’attività dimostrativa con un nutrito gruppo di partecipanti, non solo locali. Michele ci mostra una cinquantina di vasetti dove sono stati deposti dei semi di patata raccolti da alcune bacche che si sono formate sulle piante lo scorso anno; per ora nessun segno di vita, ma la patata può impiegare anche molto tempo prima di germogliare e poi occorre tener conto anche del periodo di dormienza del seme, per cui val la pena attendere ancora qualche settimana.
Nel campo delle Rubra Spes, invece, le giovani piante hanno tutte completato l’emergenza dal terreno. Accanto alle due serie date in prova a Michele, numerosi solchi di Quarantina Bianca consentiranno un confronto diretto tra varietà locali, reso impossibile lo scorso anno da un’incursione distruttiva di un branco di cinghiali.
La semina è avvenuta a macchina, come in tutti gli altri campi di Michele, che abbiamo visitato uno per uno apprezzando la grande mole di lavoro compiuto da questo giovane agricoltore, impegnato anche nella presidenza del Consorzio della Quarantina.
Nel campo più grande, quasi un ettaro di estensione, cresce un miscuglio di grani antichi, seminati in successione alle patate. In ultimo abbiamo visto un impianto di rose da sciroppo in procinto di sbocciare.
Buon lavoro Michele!