La dimostrazione all'Azienda Villa Rocca di Rezzoaglio

Anche l’ultima prova in campo, il 23 maggio 2018, è stata parzialmente condizionata dalla pioggia, non poteva essere altrimenti!

I campi di Villa Rocca sono quelli posti all’altitudine più elevata tra quelli coinvolti nel progetto, per questo motivo anche quest’anno saranno gli ultimi ad essere seminati.

Con un buon gruppo di partecipanti, accorsi anche da vallate limitrofe, abbiamo compiuto un percorso piuttosto lungo per visitare i terreni dell’azienda, in parte coltivati a piccoli frutti (in particolare ribes nero), diffusi soprattutto negli appezzamenti più acclivi.

Su di un altopiano piuttosto esteso si trovano i campi destinati alla produzione di tuberi da moltiplicazione; qui gli afidi sono poco diffusi, per cui le piante non vengono colpite dalle temibili virosi (delle quali gli insetti sono i vettori), causa principale della degenerazione delle patate.

Più in basso si estendono i 15 ettari oggetto della proposta di recupero che il Consorzio della Quarantina sta discutendo con i proprietari dei fondi, un’area piuttosto pianeggiante che si estende attorno a un piccolo bacino lacustre, e che si presta in parte alla coltivazione di patate e cereali, e in parte al pascolo. Nel materiale a disposizione sul sito del progetto (rubraspes.quarantina.it) si trovano la mappa e il testo completo dell’accordo.

Altra coltura di grande importanza per la buona redditività che può offrire in contesti simili a questo è la fagiolana quarantina, una varietà locale di Bianco di Spagna diffusa in diverse vallate dell’appennino settentrionale. Al termine della visita, che ha compreso anche il piccolo laboratorio aziendale dove vengono prodotti succhi e confetture, è stata offerta ai partecipanti una degustazione del pregiato legume, lessato e semplicemente condito con olio d’oliva.