// link rel="icon" href="/public/themes/simple/images/favicon.ico" / ?>
La visita ai campi di Montoggio il 21 maggio 2018 ci ha riconciliato con il maltempo: il sole di Rovegno di questa mattina sembra un lontano ricordo (ma sono passate solo un paio d’ore…) al cospetto del forte temporale che colpisce l’alta valle Scrivia, iniziato quasi in perfetta concomitanza con la nostra iniziativa.
Alla caduta dei primi goccioloni, saggiamente ripieghiamo rapidamente in un vicino magazzino di Ettore, dove affrontiamo i diversi aspetti del progetto e le attese dei coltivatori della zona; i risultati del primo anno a Montoggio, da questo punto di vista, sono stati incoraggianti.
Questo è anche il luogo ideale per discutere di buone pratiche agricole, in particolare di rotazioni: da qualche anno, infatti, Ettore ha introdotto il frumento negli avvicendamenti (abbiamo osservato, a tal proposito, un campo di grano tenero di diversi ettari).
Nel magazzino trovano ospitalità diverse attrezzature che gli agricoltori di Montoggio, località colpita qualche anno fa da una disastrosa alluvione, hanno ricevuto dal Rotary, grazie all’interessamento di Sergio Rossi, il famoso “cucinosofo”: un mulino elettrico di grandi dimensioni, modello austriaco in legno, molto bello, che Ettore avvia per mostrarcene il funzionamento. Un sistema di setacci intercambiabili con trama differente consente di selezionare i diversi tipi di farina, dalla più fine alla grossolana.
Completano la dotazione una macchina pulitrice e una mini-mietitrebbia cinese che consente di raccogliere il prodotto in parcelle di piccole dimensioni e di difficile accesso, così frequenti sulla nostra montagna.
Tornando alle patate, prima di salutarci Ettore ci mostra quintali di tuberi seme di diverse varietà stesi sul pavimento per una perfetta pregermogliazione, anche loro in attesa della buona stagione, che quest’anno tarda ad arrivare.