// link rel="icon" href="/public/themes/simple/images/favicon.ico" / ?>
Da Zerli si domina tutta la val Graveglia: da un lato il monte Zatta, bastione naturale che ne abbraccia la parte alta creando una sorta di anfiteatro, e dall’altro il mare del Tigullio, distante pochi chilometri.
Ruderi di fortezze medievali e la persistenza di leggende legate alla famiglia Garibaldo, testimoniano dell’importanza di questa località nella storia della piccola valle, scelta negli anni Sessanta dal dialettologo belga Hugo Plomteux per lo studio di una parlata genovese ancora priva di contaminazioni esterne.
Quel dialetto che Franca Damico ha scelto di utilizzare per dare il nome alla propria azienda e, al contempo, per rendere omaggio all’abitante più longevo di Zerli, una roverella secolare di proporzioni monumentali.
Franca conduce un’azienda definita “di tipo misto”, cioè coltiva un po’ di tutto: ulivi, castagni, vite, piante da frutto, patate Quarantine e Cannelline, la celebre cipolla rossa locale, una grande varietà di ortaggi; trasforma lei stessa parte di quanto raccoglie per produrre conserve e confetture, che offre ai suoi clienti assieme a olio, farina di castagne, miele, erbe aromatiche.
Siccome vive in un bel luogo, ha pensato di destinare all’accoglienza parte della sua casa, per cui a Zerli si può anche soggiornare cogliendo l’occasione per conoscere meglio la valle, ad esempio visitando la vicina miniera di Gambatesa, recentemente riaperta al pubblico.
Per conoscere meglio il lavoro di Franca e per contattarla:
Qui il resoconto della dimostrazione in campo (8 maggio 2018).